BOLOGNA: VOGLIONO REPRIMERE L'INDIGNAZIONE CALPESTANDO I DIRITTI DEMOCRATICI

Bologna -

 Quella di mercoledì 14 settembre è stata una brutta giornata per la democrazia e i diritti nella nostra città ed essendo convinti che ciò che è successo non riguardi solo i diretti partecipanti vogliamo ripercorrerne i momenti.

Gli Assessori comunali Lepore e Pillati, a seguito della mobilitazione dei lavoratori delle cooperative sociali in appalto, avevano fissato un incontro congiunto con i sindacati e le cooperative alle ore 11.00 nella sede del Comune in Liber Paradisus: bisognava trovare un accordo con le aziende sui punti posti dai lavoratori dei servizi scolastici integrativi.

Invece nella prima mattinata, l’amministrazione comunale, tradendo gli impegni e travalicando la delegazione sindacale, ha incontrato da sola le aziende firmando un accordo senza i sindacati.

Presentandosi in ritardo a Liber Paradisus, hanno preteso che si firmasse per “adesione” questo accordo che non prevede un solo diritto in più, e nessuna soluzione concreta e certa.

I lavoratori in presidio sotto la sede di Liber Paradisus, giustamente arrabbiati per la presa in giro da parte degli assessori hanno seguito il sindaco Merola chiedendogli conto del comportamento e ricevendo la seguente risposta “ho cose più importanti da fare” (ed infatti si è recato al bar).

Non contento si è anche lasciato andare a gestacci nei confronti dei lavoratori in presidio.

Grave dunque la decisione di bloccare la delegazione sindacale all’ingresso della sede del comune, grave che il Sindaco Merola si lasci andare contro i tanti lavoratori in presidio, con comportamenti sicuramente non consoni al suo ruolo istituzionale.

Grave il comportamento della CGIL, che insieme alla CISL, non ha minimamente obiettato sulla scorrettezza degli Assessori, firmando “usi obbedir tacendo” un accordo fotocopia a quello predisposto dal Comune.

Nel pomeriggio i lavoratori, giustamente indignati, si sono recati a Palazzo D’Accursio per richiedere un vero incontro sindacale, organizzando un presidio ad oltranza.

Gli Assessori, il Sindaco, il Capo di Gabinetto, ilò Segretario generale ed ogni altra figura politica o dirigenziale spariscono e incaricano il Capo della polizia municipale della gestione della situazione: i lavoratori vengono isolati, minacce di denuncia, venti agenti richiamati in servizio bloccano tutti, con l’ordine di sgombero.

Lo stesso Massimo Betti, atteso per riaprire un confronto sulla situazione, è stato raggiunto da una ulteriore squadra di polizia municipale, che lo ha bloccato e scaraventato a terra da cinque vigili, finendo all’Ospedale Maggiore per accertamenti a seguito delle contusioni.

Nessun dirigente comunale, nessun politico, tutto in mano all’azione della Polizia Municipale, impiegata in maniera impropria, a gestire l’ordine pubblico, contro i lavoratori.

Crediamo che quello che sta accadendo interroghi tutti e che in questa situazione l’unica cosa che non si possono permettere le istanze democratiche è quella di tacere o peggio giustificare il comportamento della giunta comunale

E’ un comportamento gravissimo, inaccettabile: è questa la gestione della Giunta Merola riguardo la conflittualità sindacale e sociale? Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, di fronte alle proteste, alle manifestazioni dei lavoratori e dei cittadini in lotta per i propri diritti, per il reddito, per la difesa dei beni comuni, sarà questa la risposta di Merola e della sua maggioranza? Questo chiediamo.

 

U.S.B. Bologna

 

Bologna 15 settembre 2011