Brunetta viene a Bologna, andiamo a salutarlo !

Bologna -

Attaccare il dipendente pubblico per attaccare e smantellare la pubblica amministrazione, consegnandola ai privati e trasformare quel che resta in una rete di servizi funzionale alle sole imprese: questo il vero obiettivo del Governo, mentre i cittadini verranno privati dei loro diritti costituzionali come il diritto alla salute, all’istruzione, alla previdenza pubblica, alla giustizia.

Il ministro Brunetta, con i suoi atti legislativi e le sue continue esternazioni è il capofila di questo violento attacco alla pubblica amministrazione e ai suoi lavoratori.

Il modello della riforma è quello Alitalia: svendere ai privati le prestazioni remunerative e distruggere quelle sociali e non produttive, con spregio di lavoratori e cittadini.

La campagna contro i fannulloni è funzionale all’attacco che si sta sviluppando a tutto campo e che coinvolge contratti, salari, organizzazione del lavoro, futuro occupazionale, condizioni di vita, pensioni, dignità, ruolo sociale.

L’obiettivo è la cancellazione delle funzioni dello Stato, che diventa sempre più inesistente attraverso la svendita del proprio ruolo di garante del patto sociale.

I diritti conquistati vengono duramente colpiti e rappresentati come privilegi, con la complicità di cgil, cisl uil a cui si aggiunge anche l’ugl, di cui non si sentiva certamente la mancanza!

Sabato 25 ottobre il ministro Brunetta sarà a Bologna per illustrare alla cittadinanza “i significativi risultati conseguiti dal suo dicastero”

Non possiamo mancare all’ appuntamento !

Ci saremo per difendere la pubblica amministrazione e i suoi dipendenti, per chiedere l’assunzione dei precari, per difendere i diritti conquistati con anni e anni di lotta, per difendere il contratto nazionale e il diritto di sciopero.

Sabato 25 ottobre ore 15 presidio-manifestazione Pzza. della Costituzione Bologna (zona Fiera)

 

Per contrastare chi pensa che lo stato sociale sia ostacolo allo sviluppo economico e che la competitività del sistema Italia passi attraverso la devastazione sociale, la negazione dei diritti, l’abbandono della solidarietà, la sconfitta dei dipendenti pubblici.

Non siamo disposti a pagare noi i costi della crisi economica-finanziaria!