Commercio, sindacato USB contro le aperture festive: il 2 giugno non è un obbligo lavorare.

Modena -

 

Anche a Modena prosegue la campagna contro la liberalizzazione degli orari di apertura di negozi e centri commerciali.
Per il sindacato USB il lavoro nei giorni festivi rende impossibile la vita sociale e familiare dei lavoratori, tra l'altro sempre più precari.
In questi giorni attivisti della USB hanno organizzato dei volantinaggi di controinformazione rivolti ai lavoratori del commercio e della grande distribuzione. Una campagna dove abbiamo informato gli addetti del settore del diritto ad opporsi al lavoro festivo.
E’ la stessa corte di Cassazione che ha stabilito (sentenza Cassazione sezione lavoro sentenza 7 agosto 2015, n. 16592) che nelle festività civili e religiose individuate dalla legge n. 260/1949 ogni dipendente può legittimamente, astenersi dal lavoro, con la sola eccezione dei servizi essenziali (come nei trasporti o nella sanità), anche nei casi dove la contrattazione collettiva, anche aziendale, lo preveda il contrario. Le ricorrenze individuate dalla sentenza sono: l’1 ed il 6 gennaio, il 25 aprile, il lunedì dopo Pasqua, il 1 maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il 1 novembre, l’8, il 25 ed il 26 dicembre.
La USB prosegue così la sua campagna nazionale contro le liberalizzazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali, contro la precarietà e lo sfruttamento.
L'80% dei lavoratori del commercio e della grande distribuzione sono donne. Il lavoro nei giorni festivi sta rendendo loro la vita sociale e familiare impossibile, tra l'altro con contratti part time, precari e con salari bassissimi che occupano tanto tempo e restituiscono pochissimo reddito.
Con la lotta al lavoro festivo intendiamo rimettere al centro il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori alle feste, ad un salario e ad un lavoro all'insegna della dignità, e vogliamo affermare il diritto di critica e di rappresentanza di un sindacato “fuori dal coro”, che ha scelto bene da che parte stare.

USB Modena