Comune di Bologna: il gattopardismo del sindaco Merola
Un ortaggio contro Merola & Company
COMUNE DI BOLOGNA: SU FINANZIAMENTO ALLA SCUOLA PRIVATA
E SU PRECARIATO, DA MEROLA IL PEGGIO DEL GATTOPARDISMO
In questi pochi giorni, il mercato della politica meroliana ha dato il peggio di se. Negli ultimi momenti di campagna elettorale e dei referendum nazionali, Merola, capendo evidentemente dove tirava il vento, ha cercato di cavalcare lo straordinario lavoro dei comitati che hanno portato alla vittoria del sì.
Peccato però che contemporaneamente lo stesso Merola avesse dato mandato all’Avvocatura comunale di costituirsi in giudizio contro il ricorso del “Comitato Art.33” che chiedeva ai garanti del Comune di Bologna di pronunciarsi sul quesito referendario per l’abrogazione dei finanziamenti comunali alle scuole dell’infanzia private che evidentemente Merola non voleva si tenesse. Quando poi è arrivata la sentenza favorevole al comitato, i gattopardismi sono naufragati miseramente.
Infatti e' intervenuto il capogruppo del PD in consiglio comunale per dire che il PD voleva garantire il referendum per poi essere smentito, dopo poche ore, dallo stesso Merola che ha dichiarato l’intenzione di rinnovare il finanziamento alle scuole private e il tentativo di rinviare il più possibile la data del referendum.
Evidentemente la paura, che il vento di grande partecipazione democratica e referendaria in difesa dei beni pubblici mettano in crisi gli equilibrismi di un politicismo sempre più lontano dalla volontà popolare, è tanta!
Merola per sostenere la validità delle proprie scelte, al cui seguito si e' aggiunta anche SEL, ha sostenuto che la delibera di finanziamento alle scuole private deve essere votata per non lasciare nessun bambino a casa a settembre.
Una balla colossale che viene propinata ai cittadini che evidentemente vengono considerati dei "coglioni" a cui si può far bere ogni cosa. Non si tratta infatti di lasciare a casa qualcuno, cosa che non e' mai avvenuta in tutti gli anni che il comune non finanziava le private, ma semplicemente di non pagare con soldi pubblici le rette delle scuole private.
Alla volontà di continuare a finanziare la scuola privata, si affianca il tentativo di far passare in sordina l'imminente licenziamento di oltre cento precarie del settore educativo alle quali scadrà il contratto fra 7 giorni!
L'Assessore Pillati, che aveva incontrato le lavoratrici in occasione della loro protesta il primo giorno di consiglio e che aveva garantito un incontro specifico, ha prima dichiarato, nelle stanze chiuse di una trattativa sindacale, di condividere il progetto riorganizzativo della Cancellieri che porta appunto ai licenziamenti e poi beffardamente ha convocato l'incontro per le precarie per il 7 luglio, quando queste saranno già disoccupate.
L'unica differenza che notiamo nell'operato di questa giunta sul tema del referendum e del precariato, rispetto al governo nazionale e' semplicemente la maggiore dose di gattopardismo che lo contraddistingue. Un gattopardismo che mostra già la corda mettendo in evidenza comportamenti in contraddizione con le dichiarazioni di vicinanza agli interessi dei lavoratori e dei settori popolari.
Ieri eravamo in piazza Montecitorio a contestare il licenziamento di migliaia di lavoratori precari della scuola da parte del governo Berlusconi e la rabbia di questi e tanti altri settori precari è sfociata nel lancio di ortaggi contro il mercato della politica; ortaggi che seppur metaforicamente lanciamo anche contro il mercato della politica del governo locale che ad oggi produce i medesimi effetti sociali.
Bologna 23 giugno 2011
USB BOLOGNA