Contro lo spezzatino e il demansionamento: il 24 ottobre sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi scolastici in appalto.
Dopo l’estate rovente la lotta dei lavoratori impegnati sui servizi integrativi, e sui servizi scolastici di assistenza all’handicap, prosegue per un autunno altrettanto caldo.
Ripercorriamo la vicenda: fino al 2010 un educatore del settore scolastico, che all’epoca lavorava per la Società Dolce, con un colpo al cerchio e uno alla botte, riusciva ad avere continuità di lavoro e di salario per i dodici mesi dell’anno. Dal giugno 2011 molti dei 300 lavoratori occupati del rimangono a casa, qualcuno in cassa integrazione, pochi fortunati tra loro hanno il privilegio di lavorare nei centri estivi con contratti da “atleta non professionista” per le polisportive che subentrano alla cooperativa. Dal settembre 2011 gli stessi educatori svolgono il servizio rivolto all’handicap con la cooperativa Quadrifoglio, i servizi di pre scuola post scuola e mensa con la Società Dolce, e su alcuni quartieri con le associazioni e le polisportive!
Nel mezzo, da giugno a settembre, presìdi, incontri con gli assessori Frascaroli, Pillati, Lepore, con il sindaco Merola, occupazioni dell’anticamera del sindaco, dichiarazioni di comprensione per il problema e promesse bugiarde, rimandi a un futuro migliore, e infine i vigili urbani che vogliono schedare i lavoratori e che, nell’inganno dell’attesa, ne scaraventano uno al suolo.
Di lì a pochi giorni, come se non bastasse, il Comune, Legacoop, CGIL e CISL con Società Dolce architettano il demansionamento dai livelli di educatore a quello di assistente di base. Dalla beffa al danno!
Passano nemmeno venti giorni e il cardinale Caffarra, nella messa di San Petronio, dichiara che la sussidiarietà è il nuovo orizzonte della sperimentazione bolognese. Le candele della Basilica prendono fuoco, lo stesso cardinale accusa un malore. Lo stuolo di politici si prodiga ad accogliere nell’agenda politica la nuova formula pubblico-privato come la scoperta dei neutrini che attraversano il tunnel da Ginevra al Gran Sasso.
Chi lavora in una cooperativa sociale sa già di cosa si parla, cos’è la sussidiarietà: esternalizzazione, privatizzazione, stipendi da fame e precarietà.
Per questo i lavoratori delle cooperative sociali, gli educatori dei servizi scolastici prima di tutti, non permetteranno di fare i conti senza l’oste. Non si gioca con le vite e il salario altrui!
Contro il concetto di sussidiarietà, affinché il peso di tutto non finisca sulle spalle dei lavoratori e dell’utenza, contro lo spezzatino dei servizi scolastici che toglie salario e dignità, i lavoratori dei servizi scolastici saranno in SCIOPERO PER L’INTERA GIORNATA DEL 24 OTTOBRE CON PRESIDIO IN PIAZZA MAGGIORE DALLE 11, in occasione del tavolo sul piano strategico della città di Bologna, per portare sotto ai palazzi della politica irresponsabile di questa giunta il grido di rabbia e indignazione di chi lavora per 600, 700 euro al mese.
Bologna 14/10/11
p. USB Privato Bologna
Fabio Perretta