Esclusione TPER dalla gara sosta e servizi complementari: ecco il frutto avvelenato delle privatizzazioni, basta appalti e spezzatini

Bologna -

L’esclusione di TPER dalla gara per l’affidamento della Gestione del Piano di Sosta e dei Servizi complementari dimostra che il sistema stesso delle gare è da abbandonare.

 

Non si tratta solo di capire e verificare le ragioni di questa esclusione, non si tratta solo di individuare le eventuali responsabilità manageriali se venissero confermate le irregolarità. Pretendere le dimissioni dei responsabili se accertate responsabilità aziendali e/o di Srm è un atto dovuto e un nostro diritto. Questo sicuramente va fatto ma non risolve il problema di fondo. Si tratta di capire che il problema è proprio la scelta politica e aziendale di spezzettare, frantumare, dividere, mettere a gara questi servizi.

 

Da anni stiamo assistendo al crescendo di uno stillicidio di appalti, gare, passaggi di gestione, clausole sociali, proroghe varie: una giungla nella quale a farne le spese sono le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale e gli stessi cittadini utenti della città.

 

In questa situazione risulta impraticabile fare piani aziendali strategici che consentano investimenti utili per il miglioramento dei servizi e a tutela dei lavoratori del settore.

 

Dalle prime reazioni, da parte dell’amministrazione comunale e in particolare dalle dichiarazioni dell’assessore Mazzanti, abbiamo la conferma che è forte la tendenza a lavarsene le mani nel nome del rispetto delle “regole” del mercato e delle competenze diverse tra Comune e SRM.

 

Non ci rassegniamo alla logica che i problemi della collettività e dei servizi pubblici vengano sottratti dal confronto politico, sindacale e istituzionale per diventare pura questione “commerciale”.

 

Abbiamo il diritto e il dovere di dire basta e di chiedere decisioni politiche e aziendali di immediata inversione di marcia a partire da una proroga e dall’affidamento diretto del servizio.

 

USB Bologna