Fedex/TNT Piacenza, USB: no alla repressione, le lotte della logistica non si arrestano
L'Unione Sindacale di Base esprime solidarietà nei confronti dei lavoratori della Fedex/TNT, dei sindacalisti e dei compagni colpiti da pesanti misure repressive nella città di Piacenza.
Arresti domiciliari, divieti di dimora e revoca dei permessi di soggiorno rappresentano l'essenza di quei decreti “sicurezza” emanati da Salvini - e non ancora stracciati - che lungi dal tutelare la serenità delle comunità di cittadini hanno inteso ed intendono unicamente garantire la tranquillità dei padroni, dei palazzinari, degli sfruttatori.
La repressione delle lotte è la risposta che nella crisi si riserva a chi chiede il diritto al lavoro, i diritti nel lavoro, un salario decente, la possibilità di avere un tetto sulla testa, di sfuggire alla precarietà.
La repressione del diritto di sciopero è la moneta con cui vengono ripagate le classi subalterne anche quando lottano per portare il rispetto della legalità in un comparto economico come quello della logistica fortemente permeato dalla malavita organizzata e dal caporalato 2.0.
Destano sgomento le dichiarazioni degli inquirenti della Procura della Repubblica piacentina i quali, nel tentativo di delegittimare i lavoratori in lotta, arrivano ad affermare che i partecipanti alla protesta “percepiscono stipendi dignitosi, fino a 2.000, addirittura 2.600 €” senza preoccuparsi di analizzare nel concreto tali cifre.
In questi tempi 2.000 € possono sembrare tanti, ma se si pensa che derivano da lavoro notturno, valanghe di ore straordinarie, che comprendono i ratei di 13^ e 14^, gli assegni familiari (i facchini hanno carichi familiari elevati e si tratta quasi sempre di famiglie monoreddito), di esenzioni fiscali per il numero di figli e famigliari a carico, allora si capisce che non si tratta della rivolta dei privilegiati.
Proprio nello stesso magazzino TNT di Piacenza gli iscritti di USB hanno sperimentato, meno di due anni fa, le stesse “attenzioni”, denunce e fogli di via per 12 lavoratori che grazie al supporto dell'ufficio legale del sindacato sono ritornati vincenti alle loro famiglie e al loro lavoro.
In tutte le Procure d'Italia i nostri legali sono costretti a difendere quotidianamente lavoratori, militanti e dirigenti del sindacato dalle denunce conseguenti agli scioperi e alle mobilitazioni; USB continua a richiedere con forza l'abolizione degli infami decreti Salvini.
Possono usare l'arma della repressione, ma il bisogno di un lavoro sicuro e dignitoso non si ferma, le lotte e chi lotta non si arrestano.
USB LAVORO PRIVATO SETTORE LOGISTICA