FINI COMPRESSORI: A TESTA ALTA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Fuori tempo massimo la ridicola presa di posizione dei sindacati concertativi sul futuro dei 19 lavoratori della Fini Compressori.
Quello che si prospetta non è altro che ciò che la USB ha anticipato da prima dell’estate: il ricorso ai trasferimenti a Torino come forma di pressione sui 19 lavoratori cassa integrati che non hanno ancora ceduto al ricatto della “mobilità volontaria” voluta dall’azienda e firmata da cgil e cisl.
Non è affatto una novità che la Fini Compressori non rispetti criteri, carichi di famiglia o disabilità lavorative.
E’ un semplice deja Vù di quando, 2 anni fa, più di 100 lavoratori furono lasciati a casa in maniera discriminatoria senza che l’azienda avesse indicato alcun criterio preferenziale e con la complicità degli stessi sindacati che oggi sembrano svegliarsi da un lungo letargo.
Non ci si aspettava forse che 19 di questi, sostenuti da USB, avrebbero resistito?
Accordi e proroghe ad hoc della mobilità volontaria sono serviti esclusivamente a fare pressione su chi ancora non aveva ceduto. Ed ora, in ultimo, si è arrivati al ricatto del trasferimento a Torino.
USB continuerà a difendere i diritti di questi lavoratori ingiustamente discriminati.
Il primo di Ottobre la USB sarà di fronte ai cancelli per protestare, per opporsi al trasferimento a Torino e difendere la dignità di tutti coloro che discriminati ed umiliati non hanno mai abbassato la testa!
La dignità non si vende!
p. USB Lavoro Privato
Valentina Delussu