IN ONORE DELLA CANCELLIERI ?

Bologna -

 

Più che della cittadinanza onoraria della Cancellieri, Merola dovrebbe occupare il suo tempo a riparare i danni che la gestione commissariale ha prodotto.

 

A differenza di ciò che politici, sindacalisti e giornalisti compiacenti stanno cercando di far apparire, la Cancellieri non sarà ricordata, da una parte consistente della città, come una che abbia lasciato un segno positivo.

 

Certamente non la ricorderanno positivamente quegli oltre 4000 dipendenti comunali sulle spalle dei quali ha scaricato la crisi di bilancio voluta da Governo nazionale di cui essa è espressione;

non la ricorderanno positivamente quelle migliaia di genitori che hanno partecipato e solidarizzato con le iniziative di lotta contro i tagli ai nidi e alle scuole materne;

non la ricorderanno positivamente tutte quelle cittadine e quei cittadini considerati di serie b e spesso invisibili agli occhi dei media e degli amministratori che sono stati respinti dai servizi sociali, che a causa dei tagli non riescono a rispondere efficacemente alle richieste di aiuto;

non la ricorderanno positivamente quelle migliaia di cittadini che si sono attivati per contrastare i tagli al bilancio e la cattiva amministrazione prodotta dalla gestione commissariale.

 

Molto probabilmente non ne hanno un giudizio positivo nemmeno quei politici che pubblicamente “la ringraziano” ma che in altre occasioni,lontano dai riflettori dei media l’hanno aspramente criticata.

 

Fa impressione vedere l’affannoso rincorrersi dei nuovi (si fa per dire) amministratori a chi spara il ringraziamento più grosso, senza però eguagliare il primo cittadino che si preoccupa di proporla alla prima seduta del consiglio per la cittadinanza onoraria.

La decisione del nuovo sindaco di mettere al centro di quella giornata la cittadinanza onoraria, suona come un inutile tentativo di cancellare, con un colpo di spugna, i danni prodotti dalla gestione commissariale, così da farsi perdonare la indecente parentesi di Delbono.

 

Sarebbe stato molto meglio che il consiglio comunale fosse stato investito già dalla prima seduta del problema del precariato visto che fra 34 giorni, a causa delle scelte della Cancellieri, oltre 100 lavoratrici comunali saranno licenziate;

sarebbe meglio che discutesse della decisione della chiusura dei nidi Vestri e Roselle;

sarebbe meglio che discutesse delle condizioni disastrose del welfare cittadino

sarebbe meglio che discutesse dell’emergenza abitativa,

sarebbe meglio che discutesse di quei lavoratori che fanno funzionare il comune ogni giorno e che sono stati mortificati dalla Cancellieri

sarebbe meglio che discutesse del divieto imposto dalla Cancellieri al referendum sul finanziamento alle scuole private.

 

Su questi temi abbiamo chiesto al nuovo sindaco, con una lettera, di aprire un confronto immediato.

 

Di sicuro, noi e con noi i lavoratori così duramente colpiti dalla Cancellieri, non possiamo permetterci il lusso di stare a guardare le cerimonie e i salamelecchi ed attendere che il tempo passi senza la soluzione dei problemi reali.

 

 

 

P.USB – Massimo Betti