La Giunta Comunale fa demagogia sulla pelle di precari e cassintegrati
Dopo aver dedicato tempo e risorse al fondamentale problema dei graffittari della nostra città, la giunta comunale si appresta ad affrontare la crisi economica e lo fa con demagogia prendendo letteralmente per i fondelli lavoratori precari e cassa integrati.
Cos’altro si può dire della dichiarazione dell’assessore Simona Lembi quando annuncia una misura che si chiamerà “nidi garantiti” (sich!), rivolta ai lavoratori precari i quali potranno compilare il modello ISEE dichiarando il reddito attuale e non quello dell’anno precedente e quando questo però sarà presentato agli appositi uffici comunali, nel 95% dei casi non produrrà alcun beneficio.
Esattamente come già avviene per i lavoratori in cassa integrati a seguito dell’accordo siglato con cgil,cisl e uil.
Basti pensare alle migliaia di lavoratori colpiti dalla crisi nella nostra città in questi ultimi 7 mesi e alle sole 107 dichiarazioni ISEE che hanno prodotto un beneficio in termini di riduzione della retta dell’asilo nido o della mensa scolastica.
Altrochè “abbattimento e gratuità delle tariffe”!!!
A questo si aggiunge la beffa che i lavoratori colpiti dalla crisi sono obbligati a rivolgersi esclusivamente ai caf di cgil, cisl e uil in quanto questo è ciò che prevede illegittimamente l’accordo firmato dalla giunta precedente coni medesimi sindacati.
Insomma più che una misura a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi, si tratta di una elemosina per pochi e di una misura a favore delle casse dei sindacati amici.
Capiamo bene che per i politici molto spesso vale più l’effetto pubblicitario che l’effetto concreto di ciò che producono, ma quello che non è accettabile è che si prendano letteralmente in giro i lavoratori più colpiti dalla crisi ed in generale tutta la cittadinanza su temi così delicati.
La giunta abbandoni la strada della demagogia ed apra un confronto serio e vero con i lavoratori e le forze sociali che li rappresentano senza escludere, come sta avvenendo, quelle che non sono considerate amiche.
E’ necessario un piano sul reddito sociale minimo che garantisca tutti questi lavoratori, i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo.
Bologna 28/07/09
P. RdB/CUB
Massimo Betti