LOGISTICA: I LICENZIATI DA GLS SONO SUL TETTO DEL MAGAZZINO DI PIACENZA
UN ATTO ESTREMO PER RIVENDICARE UN DIRITTO FONDAMENTALE: IL LAVORO.
UNA FORMA DI LOTTA RADICALE CONTRO UN PROVVEDIMENTO INGIUSTO E TUTTO POLITICO.
Piacenza, 16 aprile 2019
I licenziati da GLS hanno scelto una forma di lotta molto radicale ed estrema per protestare contro una misura estrema che vivono come estremamente ingiusta.
La società SEAM, la fornitrice di servizi nell'hub piacentino della multinazionale della logistica li aveva licenziati perché “troppo conflittuali”, infatti i 33 iscritti ad USB avevano dato corpo ad un ciclo di lotte e scioperi tendenti ad ottenere condizioni di sicurezza sul posto di lavoro dopo che erano stati aggrediti in 3 da un “caporale”.
Si trattava solo dell'ultimo di una serie infinita di episodi di aggressione e violenze subite nel magazzino.
Quello che comincia a palesarsi è il fatto che questo pretestuoso licenziamento plurimo per motivi disciplinari ha fatto da apripista ad una dichiarazione di esubero per altri 54 lavoratori.
Vogliono intimidire i lavoratori e il loro sindacato per far passare misure di ristrutturazione che tagliano posti per aumentare profitti.
Hanno fatto male i loro calcoli, e la risposta dei 33 licenziati è nel segno della più ferma determinazione.
USB è al loro fianco e chiede l'apertura di un tavolo di confronto per riportare i licenziati al lavoro, per ridare serenità e sicurezza ad un magazzino nel quale il lavoro non manca.
USB LAVORO PRIVATO SETTORE LOGISTICA