MEGLIO CHIUDERE IL SERVIZIO CHE PAGARE GLI STIPENDI A CHI LO SVOLGE?

Bologna -

Oggi i lavoratori della Coop. Coopertone, formalmente in fallimento, si sono riuniti in assemblea per decidere quali forme di lotta intraprendere, dopo l'ennesima beffa arrivata in Provincia dalla proposta di continuare a lavorare gratis mentre si cerca un'altra cooperativa disposta a continuare l'appalto. Dopo il danno (del mancato pagamento degli stipendi) derivante dal fallimento di Coopertone, ieri è arrivata la beffa dalle cosiddette 'stazioni appaltanti' (Comune di Bologna, ATC e TPER), che ritengono che il pagamento degli stipendi e dei contributi di chi svolge un servizio per loro, non sia anche una loro responsabilità. In attesa di trovare una nuova azienda cui affidare il servizio, il Comune di Bologna, insieme a Tper e ad ATC, hanno deciso di far mancare ai cittadini il servizio stesso rifiutando di assumersi l'impegno, almeno temporaneo, di garantire la retribuzione a chi da mesi continua a lavorare gratis. Al termine dell'assemblea tutti il lavoratori hanno sottoscritto un documento inviato ai vari Committenti, dichiarandosi a disposizione presso i propri posti di lavoro, pronti a riprendere il servzio appena saranno corrisposti gli stipendi. Alla luce della caparbia volontà del Comune di Bologna di proseguire con le Gare e le cosiddette “liberalizzazioni” (l'esperienza in corso non pare sia servita!) USB nell'incontro in provincia ha proposto una soluzione ponte: il distacco almeno temporaneo dei lavoratori presso ATC/TPER, che consentirebbe la ripresa immediata del servizio ai cittadini. La risposta dell'Assessore Lepore è stato un secco no!! Addirittura l'Assessore è arrivato ad ipotizzare di 'parcheggiare' i lavoratori presso una agenzia interinale. Neppure la disponibilità di Lega Coop, che ha manifestato l'intento di cercare tra gli aderenti una cooperativa che possa portare a termine il contratto fino alla prossima gara, è servita a far desistere il Comune e le aziende Tper e ATC dalla volontà di scaricare le conseguenze di questa gravissima vicenda sugli unici innocenti: i lavoratori e i cittadini. Mentre stanno partendo le messe in mora da parte dei lavoratori a Coopertone (e in solido ai Committenti: Comune di Bologna--TPER—ATC-- ACER ecc.. richiedendo il pagamento sia degli ultimi stipendi che dei contributi che non vengono versati da dicembre, TPER e ATC hanno dichiarato in provincia che il fermo dei propri servizi costa al Comune SETTANTAMILA euro al giorno, era quindi più semplice anticipare gli emolumenti regressi direttamente ai lavoratori col solo costo di due giorni lavorativi, la stessa cifra che sarà tenuta ad elargire al momento della richiesta di ingiunzione di pagamento. Si è preferito inasprire ancora di più gli animi, decidendo di chiudere di fatto un servizio pubblico e portando ancora una volta i lavoratori ad incrociare le braccia.

 USB Lavoro Privato Sebastiano Taumaturgo