NESSUN PROFITTO SUL COVID-19. NO PROFIT ON COVID-19
appello contro la mercificazione del genoma e delle componenti del coronavirus
Test sierologici più veloci, precisi ed economici. Ma economici per chi? Per il policlinico Universitario del Sant’Orsola e i suoi ricercatori che li hanno sviluppati o per i partner industriali, tedesco e giapponese a detta del Resto del Carlino, che hanno collaborato, magari in previsione di un “economico” brevetto? USB continuerà a denunciare che per la ricerca pubblica volta al benessere di tutti i cittadini NON ci sono soldi. Università pubbliche per sopravvivere, soprattutto nei settori maggiormente redditizi come quello medico-farmaceutico, devono cercare finanziamenti privati da industrie che ritengono più economico appaltare le proprie attività di ricerca, arricchendosi sulla salute e le sofferenze dei cittadini e sul lavoro precario di ricercatori , dottorandi e borsisti.
USB Ricerca rifiuta categoricamente il tentativo delle industrie farmaceutiche di sfruttare l’epidemia che ci ha colpito per trarne profitto ed ha lanciato a livello internazionale a tutti i governanti un appello contro la mercificazione del genoma e delle componenti del coronavirus per produrre vaccini o terapie perché non sia possibile brevettare farmaci e vaccini contro il coronavirus (https://www.change.org/p/giuseppe-conte-no-profit-sul-covid-19), sottoscritto già da migliaia di persone.
Si tratta di riportare la “proprietà intellettuale” di ricerche che salvano vite, e quindi in qualche modo la proprietà della vita stessa, nella disponibilità della intera comunità scientifica e degli Stati, perché la vita e la salute non si brevettano, o per dirla con le parole di Albert Sabin, che non brevettò il suo vaccino contro la poliomielite: “non si brevetta il sole”.
USB Ricerca Emilia Romagna