NO AI CONTRATTI DI TRE ANNI !
I rappresentanti RdB/CUB di tutti i settori di pubblico impiego si sono recati questa mattina sotto le due torri ,nelle vicinanze dell’abitazione del Premier mettendo in atto un presidio con uno striscione “CONTRATTO TRIENNALE – NO GRAZIE” ed un volantinaggio per protestare contro l’accordo vergognoso firmato ieri sera dal Governo Prodi con Cgil,Cisl e Uil
Hanno infatti firmato un accordo che modifica e peggiora la struttura dei contratti, oggi per i lavoratori del pubblico impiego, domani per tutti gli altri.
Un accordo che trasformando i contratti attualmente biennali, in triennali diminuisce i salari e calpesta la dignità dei lavoratori.
Il Governo smentisce così quanto sottoscritto con l'accordo del 6 aprile scorso in cui si manteneva l'assetto contrattuale e le risorse dei contratti per i dipendenti pubblici riguardavano tutto il 2007.
E' chiaro che le chiacchiere sulla “sperimentazione” e sul fatto che riguarderà solo i lavoratori del pubblico impiego non reggono: un tale accordo e la previsione di rivedere l'intera struttura del contratto entro dicembre si riferiscono ovviamente a tutto il mondo del lavoro
La triennalizzazione dei contratti era un obbiettivo perseguito da tempo da Confindustria su cui si era già cimentato senza successo Berlusconi, ci volevano un Governo di centro sinistra e i sindacati "amici" per riuscire in questo capolavoro!
La mancanza di uno strumento di adeguamento automatico dei salari all’inflazione reale (la scala mobile) rende l'allungamento dei contratti di un anno un elemento di ulteriore impoverimento delle famiglie dei lavoratori dipendenti che già non arrivano alla quarta settimana.
Per questi motivi abbiamo deciso di Aprire immediatamente la mobilitazione con il presidio a cui seguiranno assemblee in ogni luogo di lavoro nelle quali chiederemo ai lavoratori di respingere questo accordo vergognoso.
Chiediamo infine a gran voce l’immediato avvio della discussione in Parlamento della legge di iniziativa popolare per una nuova scala mobile su cui abbiamo raccolto e consegnato al Senato oltre 100.000 firme
P. RdB/CUB - Massimo Betti