Priorità alla scuola e senza compromessi!
Oggi si è tenuta una conferenza stampa di fronte al palazzo della Regione Emilia-Romagna alla quale abbiamo partecipato come Unione Sindacale di Base Scuola Bologna. Condividiamo tutti gli interventi del gruppo di genitori e insegnanti riunitisi sotto la Regione per consegnare una lettera di rimostranze al governatore Bonaccini.
Quello che deve essere molto chiaro è che non accetteremo che venga minata l'interdipendenza di diritti che garantisce la qualità del servizio pubblico statale, perché il diritto allo studio non è separabile dal diritto dei lavoratori e dal diritto alla sicurezza del personale e dei discenti. Abbiamo ribadito insieme alle associazioni del comitato di Priorità la scuola che è necessario dare delle risposte ai cittadini e alle cittadine, visto che alla data odierna ancora nulla si sa della mappatura degli spazi e delle modalità che permetteranno il rientro in sicurezza a scuola. Riteniamo gravissimo, poi, dal punto di vista politico aver accettato le linee guida del governo Conte anche da parte della regione Emilia Romagna, che inizialmente aveva minacciato una rottura col Governo nazionale, ma ancora più grave sarebbe dal nostro punto di vista se questa regione, che fa della propria efficienza un vanto, non esprimesse in modo pubblico una forte rimostranza per gli organici contingentati nel mese di aprile che impediscono una riorganizzazione in sicurezza e per gli emendamenti in questo momento in discussione in Parlamento che sembrano voler ledere il diritto al lavoro del personale precario. Non è pensabile, infatti, far pagare la pandemia da coronavirus né agli studenti né tanto meno al personale della scuola.
A meno di 60 giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico non esistono risposte chiare da parte degli organi territoriali preposti, con l'aggravante che vengono tenuti al di fuori del tavolo istituzionale per la riapertura delle scuole le istituzioni scolastiche stesse, le parti sociali e i soggetti coinvolti.
Qualunque compromesso al ribasso che leda il diritto allo studio riducendo il tempo scuola attraverso turni e ore da 40 minuti è inaccettabile tanto quanto le ipotesi di licenziare il personale precario in caso di lockdown, il ritorno in aule sovraffollate senza predisporre adeguate misure di sicurezza, la doppia velocità della scuola regionalizzata. L'autonomia scolastica è stata un fallimento totale che è sotto gli occhi di tutti dopo mesi di scaricabarile tra stato e singole scuole, l'autonomia differenziata sarebbe la pietra tombale sul sistema scolastico nazionale e sul diritto allo studio.
Non sta andando tutto bene e, se non c'è una volontà politica di pianificare meglio e per tutte e tutti i cittadini italiani, le cose non potranno che peggiorare.
Bologna.scuola@usb.it