PROVANO A FAR PASSARE IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DI BRUNETTA

Bologna -

 

Dopo un percorso un po’ tortuoso, che ha visto un tentativo di applicazione della riforma Brunetta attraverso l’approvazione di una legge regionale, che come sapete è stata bloccata a seguito delle proteste di USB, la Regione ci riprova tirando fuori “il meglio” di quella riforma e tentando di farlo passare per una semplice ed opportuna revisione del Sistema di valutazione del personale (non dirigente).

Nel corso dell’incontro del 5 maggio sono stati presentati una serie di documenti che illustrano il complesso progetto dell’Amministrazione, che la RER chiama però semplificazione.

La complessità è d’obbligo anche per confondere un po’ le idee e per non fare intendere che si tratta della puntuale applicazione del “modello Brunetta”: la valutazione infatti sarà il presupposto fondamentale per l’erogazione della produttività e di altre voci del salario accessorio (indennità specifiche responsabilità)ma soprattutto per la progressione di carriera e infine anche per concludere la necessaria “schedatura”

utile ai dirigenti per avere un “quadro unitario delle leve a disposizione”.

Non sono nemmeno state dimenticate le famigerate 3 fasce ideate da Brunetta, con la sola differenza che la Regione ne individua direttamente 4, per permettere di collocare nella fascia top (ovvero la A) una percentuale limitata di collaboratori ai quali assegnare “programmi di attività individuale particolarmente sfidanti” e relative valutazioni eccellenti.

La valutazione verrà effettuata con puntualità sul raggiungimento del risultato relativo ad ogni specifico obiettivo/attività nel quale il collaboratore è coinvolto, sulla complessità delle attività e sull’impegno dimostrato, sulle competenze professionali individuali.

La combinazione di tutti gli oggetti della valutazione darà un risultato unico che potrà essere di tipo:

A = risultati e competenze eccellenti

B = risultati rispondenti a quanto richiesto/competenze molto sviluppate

C = risultati e competenze adeguati

D = risultati e competenze da migliorare

Per quanto riguarda l’attribuzione delle specifiche responsabilità (Cat. C e D) verranno assegnate preventivamente a pochi eletti “attività particolarmente complesse articolate” e solo se gli eletti sapranno dimostrare un elevato grado di autonomia e la capacità di assumersi maggiori responsabilità, oltre ovviamente ad aver raggiunto i risultati prefissati, potranno incassare il premio finale (indennità).

Per quanto riguarda invece la progressione di carriera, ogni collaboratore accumulerà nel corso degli anni un punteggio che sarà attribuito tramite un’apposita tabellina in base agli esiti della valutazione annuale deirisultati e delle competenze. Quando saranno stabiliti i contingenti dei passaggi per ogni posizione economica si stilerà una graduatoria in base ai punteggi conseguiti e i primi della graduatoria vinceranno un passaggio orizzontale.

Novità in vista anche per le P.O.

Per quelle di nuova assegnazione (circa 13 posizioni vacanti e 12 che si libereranno per effetto di cessazioni) è previsto una sorta di “salario di ingresso” che sarà più basso (circa il 30% in meno) di quello delle altre P.O..

Solo dopo tre anni (periodo di apprendimento) la retribuzione di posizione sarà piena.

Per il rinnovo invece non si procederà più alla pubblicizzazione. I relativi incarichi potranno essere riassegnati direttamente dal Direttore ai dipendenti che già ne beneficiano. Mentre prima le assegnazioni delle P.O. venivano fatte in base a delle graduatorie “farlocche” adesso non fanno nemmeno la fatica di salvare le apparenze: la P.O. sarà a vita.

Ovviamente anche per le P.O. cambia il sistema di valutazione, in analogia a quanto sopra riportato. In questo caso è indicato chiaramente che “l’accertamento di risultati negativi” comporta la perdita dell’incarico. Inoltre le P.O. parteciperanno a pieno titolo al processo di valutazione del personale alla faccia del fatto che le vigenti norme non prevedono nessun tipo di delega rispetto alla valutazione, che è funzione propria dirigenziale.

Quindi l’operazione che la Regione si sta apprestando a compiere è questa:

VISTO CHE NON SONO RIUSCITI A FAR PASSARE LA LEGGE DI

RECEPIMENTO DEL DECRETO BRUNETTA CI PROVANO CON UN

SOTTERFUGIO: LA LEGGE SI FARA’, MA IL RECEPIMENTO DEL DECRETO

BRUNETTA AVVERRA’ PREVENTIVAMENTE CON UN ACCORDO SINDACALE.

I SOLITI SINDACATI TOGLIERANNO LE CASTAGNE DAL FUOCO ALLA

REGIONE!

A questo si aggiunge anche il fatto che i Servizi della Giunta coinvolti nell’applicazione del sistema di valutazione (gli attuali Servizio Amministrazione e Gestione del Personale e Servizio Organizzazione e Sviluppo) stanno per essere riorganizzati.

Infatti, da quanto presentato ai dipendenti di questi servizi, si delinea una riorganizzazione funzionale all’applicazione del sistema di valutazione di Brunetta: si potenzia il Servizio Organizzazione e Sviluppo creando il settore “Sistemi di valutazione e incentivazione” con una posizione dirigenziale, mentre al Servizio Amministrazione e Gestione del Personale vengono assegnati compiti meramente esecutivi.

E’ vergognoso che, mentre per le altre pubbliche amministrazioni il sistema di valutazione di Brunetta si applica solo ad eventuali risorse aggiuntive (che per la Regione non ci sono), con questo escamotage viene applicato anche per le attuali risorse del fondo.

Mentre alcuni settori della Pubblica Amministrazione (guarda caso proprio i Ministeri di Tremonti e Brunetta!)

stanno operando per sottrarsi all’applicazione del sistema di valutazione di Brunetta, la Regione Emilia-Romagna (e i soliti sindacati conniventi) è sempre più realista del Re (inteso come Brunetta).

Quindi i prossimi anni avremo: nessun aumento stipendiale per effetto del blocco fino a tutto il 2013,nessuna progressione economica orizzontale, produttività falcidiata, mentre aumenta l’inflazione (ad aprile 2011 è del 2.7%) e rincarano tariffe e servizi essenziali, e non è finita perchè il DPEF (Documento di Programmazione Economico Finanziaria) da cui scaturirà la prossima legge finanziaria è un concentrato di ulteriori tagli al Pubblico Impiego.

NON ACCETEREMO CHE PARTE DEL NOSTRO SALARIO SIA ALLA MERCE’ DELLA DISCREZIONALITA’ DETERMINATA DAL RECEPIMENTO DEL DECRETO BRUNETTA VOLUTO DA QUESTA GIUNTA.

NON FACCIAMOCI SPENNARE DA BRUNETTA ED ERRANI:

LA PRODUTTIVITA’ DEVE ESSERE TRASFORMATA IN 14a MENSILITA’