Scuola: USB dalla parte degli studenti del Rosa Luxemburg occupato
Anche a Bologna, come in altre città, le scuole sono in fermento a fronte di delle gravi carenze della scuola pubblica e di un modello di istruzione che mette in secondo piano i bisogni di lavoratori, studenti e famiglie salvaguardando solo il profitto delle imprese.
Dopo quasi due anni di promesse mancate, dopo aver cominciato l’anno scolastico con gravi e conclamati problemi riguardanti la sicurezza e l’agibilità dell’edilizia scolastica, gli studenti dell’ITCS Rosa Luxemburg, come gli studenti di molte scuole a Roma, Milano e Torino, si sono messi in moto per pretendere un intervento reale da parte delle istituzioni, a partire dalla Città metropolitana di Bologna.
È tempo che il mondo della scuola si interroghi sul proprio mandato sociale, che alzi la testa, che entri nel merito delle scelte sui fondi del PNRR che non sono la risposta strutturale e diffusa alle necessità e ai problemi delle scuole, degli edifici, degli organici, e dell'orientamento metodologico e didattico che si vuole imporre in maniera sempre più forte. Gli studenti hanno individuato gli interlocutori giusti, sul terreno delle scelte politiche e della gestione delle mobilitazioni.
USB Scuola sostiene queste lotte ed è disposta a portare il proprio contributo all'apertura di un tavolo permanente che entri nel merito degli obiettivi strategici del mondo dell'istruzione.