SETA investe milioni per rinnovare la flotta dei bus, ma non ci sono soldi per adeguare i contratti di lavoro
In una nota inviata alla Regione Emilia Romagna, SETA, l'azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico nei territori di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, annuncia di aver predisposto un ambizioso piano di investimenti, che entro il 2023 finanzierà l'acquisto di circa 260 nuovi mezzi, mediante lo stanziamento di oltre 70 milioni di euro; di cui 20 milioni a carico dell'Azienda, 26 milioni a carico della Regione E.R. e 24 milioni erogati dagli enti locali di riferimento.
Sembrerebbe davvero una buona notizia, dal momento che verrebbero sostituiti i bus più datati e obsoleti e ridotto l'impatto ambientale, permettendo ai conducenti di lavorare in condizioni migliori e con maggiori garanzie di sicurezza anche per l'utenza.
Peccato che l’annuncio di SETA non preveda il giusto investimenti per il personale, e in vista ci sono nuovi scioperi per la mancanza di volontà dell'azienda, ma anche della politica, di adeguare i contratti dei lavoratori, ma soprattutto di riconoscere gli stessi diritti normativi e salariali per gli assunti post 2012.
Solo forme di welfare aziendale, come l'ultimo accordo siglato da FILT- CGIL, FIT- CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISL, UGL FNA ed RSA, che confermano l'intenzione di non riconoscere gli accordi di secondo livello per gli assunti post 2012, mentre si chiedeva di adeguare e migliorare le condizioni di lavoro di tutti i lavoratori, e in particolare per il personale viaggiante che continua a subire, specie in questo periodo di pandemia, forti penalizzazioni.
Inoltre l'azienda continua a fare una programmazione dei turni che comporta lo sforamento dell'orario di lavoro su compensazione plurisettimanale, obbligando agli straordinari che non ci risultano calcolati in modo corretto in busta paga.
Nonostante la crisi occupazionale si conferma la difficoltà di SETA nel trovare personale o ad evitare che vadano via dopo pochi giorni/mesi dall'assunzione.
Lo stato di salute di una azienda non può non prescindere dal benessere del proprio personale, al momento SETA è una azienda malata, per il disagio e le discriminazioni tra il personale a causa di politiche sbagliate e complicità sindacali.
La battaglia di USB Lavoro Privato, non è solo per la conquista dei diritti persi, ma anche di dignità, perché non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B a parità di mansione
USB Lavoro Privato Modena