Strage di Bargi: presidio in Confindustria e corteo alla sede della Città Metropolitana di Bologna

Roma -

A Bologna centinaia di delegati e delegate presenti sotto la sede della Confindustria Emilia. Un presidio promosso da USB  in alternativa alla sfilata istituzionale di CGIL e UIL.

Tanta rabbia e determinazione negli interventi che hanno denunciato la continua strage nei luoghi di lavoro, le inutili e dannose misure del Governo e il cinismo del padronato.

Presenti studenti, altre sigle sindacali conflittuali e forze politiche e sociali che nei loro interventi hanno sottolineato la necessità di introdurre il reato di omicidio sul lavoro e norme contro la cascata di appalti e subappalti.

Una delegazione ha incontrato il Capo di gabinetto della Città Metropolitana, Sergio Lo Giudice, che si è impegnato ad aprire un confronto sul tema degli appalti e della sicurezza sul lavoro.

Durante la manifestazione è stato lanciato l'appuntamento per la manifestazione nazionale a Firenze contro gli omicidi sul lavoro per la mattina del Primo Maggio.

La strage della centrale idroelettrica Enel di Bargi sul lago di Suviana arriva a poco più di un mese dal varo del decreto del governo sulla sicurezza sul lavoro, l’ennesimo provvedimento inutile, tanto per buttare fumo negli occhi e dare la sensazione che il governo stia facendo qualcosa.

È tanta la rabbia per questa mattanza di laboratori e lavoratrici: il disprezzo per la vita di chi lavora è il fattore che accomuna tante delle stragi a cui stiamo assistendo.

Nella strage della centrale idroelettrica dell’Enel già affiora un primo dato: quelli che lavoravano alla manutenzione erano tutti esterni. Una triste conferma del dato comune a tanti omicidi sul lavoro: chi muore solitamente lavorava in appalto.

Serve una riforma severa di tutto il sistema degli appalti che rompa con l’abuso di questa forma di fare impresa, che serve solo a risparmiare sulla pelle di chi lavora.

Serve un rafforzamento della figura del Rappresentante dei Lavoratori sulla Sicurezza, a cui va garantita una tutela maggiore al fine di evitare rappresaglie da parte dei datori di lavoro.
 

USB Emilia Romagna