Argomento:

T.F.R. INFORMARSI PER DIFENDERSI

Bologna -

Lunedì 21Maggio ore 18.00

presso sede sindacale CUB Via Monterumici 36/10

 

Entro giugno 2007 tutti i lavoratori del settore privato dovranno decidere se trasferire il proprio TFR ai fondi pensione oppure: A) lasciarlo in azienda (per i lavoratori di aziende sotto i 50 dipendenti) o                           B) trasferirlo all’INPS (per i lavoratori di aziende con oltre 50 dipendenti).

La scelta deve essere fatta per iscritto con apposito modulo. In assenza di una esplicita scelta del lavoratore, per l’infame meccanismo del silenzio/assenso, il TFR sarà dirottato automaticamente in un Fondo Pensione.

Chi decide di versare il proprio TFR in un fondo pensione non potrà più tornare indietro mentre, esprimendosi per il mantenimento della situazione attuale (presso l’Inps in forma certa e pubblica), si potrà sempre aderire in futuro.

Chi ci guadagna? Cgil-Cisl-Uil, Confindustria, Aziende, Banche e Assicurazioni vorrebbero dirottare sui fondi da loro gestiti circa 19 miliardi di euro annui, derubati dalle tasche dei lavoratori.

Chi rischia? I fondi pensione sono a totale rischio per i lavoratori,  sono subordinati all’andamento delle Borse e dei mercati finanziari e caratterizzati dall’incertezza del rendimento.  Per questo non garantiscono ai propri aderenti nemmeno la restituzione del capitale versato.

Quanto rende? Il TFR gestito dall’INPS ha un rendimento certo, essendo automaticamente rivalutato anche più dell’inflazione: 1,5 % più il 75 % dell’inflazione ISTAT annua. Con i fondi pensione il TFR invece si trasforma in capitale a rischio.

Scegliere i fondi pensione significa indebolire la previdenza pubblica e privatizzarla. Non aderire ai fondi pensione è un primo passo per il rilancio e il potenziamento della pensione pubblica per tutti.

Per info Coo.to CUB ER Nicoletta Frabboni 338 2648211