TPER: APPALTI SPEZZATINO A DANNO DEI LAVORATORI E DEL SERVIZIO PUBBLICO INVESTIMENTI DUBBI E IMPEGNI NON MANTENUTI NEL TRASPORTO CITTADINO
L’azienda trasporti TPER, dopo aver avuto rassicurazioni sulla proroga di oltre quattro anni per la gestione del trasporto pubblico bolognese, ha avviato una serie di gare di appalto per la gestione di diverse attività direttamente collegate al trasporto pubblico locale, dalle biglietterie alle pulizie degli autobus con rifornimento e tanti altri.
Si continua, quindi, con la solita politica di appaltare servizi che dovrebbero essere gestiti direttamente da TPER ma questa volta con l’aggravante di prevedere gli affidamenti dei servizi con durate di un anno, rinnovabili di anno in anno.
L’USB denuncia che, con questa scelta, alla “ordinaria” precarietà di chi lavora in appalto si somma la “straordinaria” precarietà della stessa durata degli appalti, aggravando le stesse condizioni contrattuali delle lavoratrici e lavoratori impiegati nei servizi esternalizzati.
Già ad ogni cambio appalto vengono messi normalmente a rischio occupazione e diritti acquisiti ed è chiaro che spezzettare gli stessi appalti non farà che peggiorare la situazione, con ricadute verso la stessa qualità del servizio all’utenza.
Una gestione a breve termine e confusa che ritroviamo anche in altri capitoli aperti del trasporto pubblico locale con ricadute sui lavoratori (diretti o in appalto) e sull’utenza.
Mentre si parla e straparla sul TRAM, un progetto estraneo alle necessità e priorità del trasporto dei cittadini bolognesi, rimangono nel limbo anche la gestione dello stesso People Mover, l’autorizzazione del Crealis in Via Pietramellara, il progetto delle nuove linee da San Lazzaro a Casteldebole, da Piazzale Atleti Azzurri a Corticella.
La stessa confusione anche sulla questione dei tempi di percorrenza delle linee: l’impegno del Comune e di TPER per il loro allungamento con il mantenimento delle frequenze dei mezzi pubblici è rimasto lettera morta. Il miglioramento del servizio non era stato finanziato dall’amministrazione comunale?
Le istituzioni dovrebbero vigilare e verificare la realizzazione degli impegni dell’azienda TPER, l’applicazione di politiche del lavoro non precarizzanti, la verifica della effettiva utilità sociale degli ingenti investimenti richiesti dai progetti in corso.
L’USB continuerà la propria iniziativa per la stabilizzazione e la reinternalizzazione dei lavoratori in appalto come a opporsi a politiche di spreco e di investimenti finalizzati al profitto privato e non all’utilità sociale.